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La Mimosa Pudica

Sensibile, quasi sfuggente

Ascolta l’articolo:

Diamo ufficialmente inizio a Flora, e per farlo ho deciso di parlarvi di una pianta che, secondo me, può regalarci l’opportunità di mostrarci le specie vegetali come non le abbiamo mai immaginate.

Perché non consideriamo importanti le piante?

Sappiamo bene come le piante abbiano il potere di generare ossigeno, rendere le temperature più miti e di utilizzare l’anidride carbonica presente nell’atmosfera il cui aumento costituisce la maggiore causa del riscaldamento globale.
Alcune di queste funzioni le abbiamo studiate fin dalla scuola elementare (la fotosintesi), altre le abbiamo approfondite con il progredire degli studi, ma sicuramente sono poche le persone che non ne conoscono almeno alcune. Com’è possibile che ancora oggi non si riesca a dare a questi organismi la giusta importanza e conseguentemente non ci si adoperi per una tutela spietata per salvaguardarli?
La mia personale convinzione è che parlare di come funzionano le piante e del beneficio che rappresentano per l’essere umano, non costituisce il giusto punto di partenza.
È evidente che questi argomenti non hanno una forte presa sulla coscienza della maggior parte delle persone. Probabilmente ciò nasce dal fatto che l’essere umano è abituato a classificare tutto ciò che lo circonda per similitudine con sé stesso e questo nasce dalla innata presunzione che l’uomo rappresenti il massimo grado di evoluzione su questo pianeta e l’unico essere dotato di intelligenza.
Insomma, non c’è nient’altro di meglio di noi sulla Terra, questo è ciò che pensiamo! Sicuramente non siamo in grado di concepire come esseri dotati di intelligenza, organismi totalmente differenti da noi come possono essere le piante.
Non hanno una testa, non hanno arti, non hanno un cervello, non si muovono e non comunicano. Le percepiamo come più vicine al mondo inorganico che come esseri viventi.
Questo bug mentale ci porta automaticamente a sottovalutarle, a concepirle come esseri molto meno importanti di noi.
Del resto, l’essere umano, l’essere più intelligente del pianeta, saprà cavarsela anche senza di loro.
Peccato che nonostante la specie umana esista sul pianeta da soli trecentomila anni sia già sul punto di rischiare l’estinzione.
Solo trecentomila anni, nulla se paragonati ai 4,5 miliardi di anni di esistenza del nostro pianeta. Un tempo durante il quale l’azione dell’uomo sull’ambiente è stata a dir poco devastante.
Eppure le piante, non solo sono esseri viventi in grado di relazionarsi con l’ambiente circostante, ma sono capaci di risolvere i problemi legati alla loro stessa sopravvivenza, ma anche quelli che noi come specie umana, stiamo provocando e al tempo stesso cercando di combattere.
Iniziamo a vedere le piante da una prospettiva diversa.
Le piante interagiscono con l’ambiente circostante, si muovono, risolvono problemi, sono organismi dotati di strutture e capacità inimmaginabili. Iniziamo a considerarle come esseri speciali, non solo straordinarie sotto tanti punti di vista, ma anche fondamentali per la nostra esistenza.

Fiore Mimosa Pudica
Fiore Mimosa Pudica
Incontrare la Mimosa Pudica

Seppur tutte le piante siano in grado di interagire con l’ambiente circostante attraverso meccanismi raffinatissimi, esiste una specie che dal punto di vista del comportamento visibile all’occhio umano, rappresenta un caso eclatante: la Mimosa Pudica, detta anche Mimosa Sensitiva.
La prima volta che vidi questa pianta dal vivo, circa 15 anni fa, ne avevo studiato le caratteristiche ma non mi era mai capitato di vederne una.
Nell’azienda per cui lavoro utilizziamo come substrato di coltivazione i sacchi in fibra di cocco. Al tempo, durante un controllo di routine, mi accorsi che in uno di questi sacchi si nascondeva una piantina dal fogliame attraente e, dandomi la sensazione di ricordarmi qualcosa, decisi di lasciarla crescere ancora un po’.
Un giorno provai ad accarezzarla, e d’un colpo si chiuse in sé stessa abbassando i piccioli delle foglie.
Era come se si fosse spaventata ed istintivamente le chiesi scusa.
In quel momento capii immediatamente che era lei: la Mimosa Pudica.


La Mimosa pudica nasce nell’America Meridionale, e con il tempo si diffonde in molte altre aree del mondo venendo, in alcuni casi, considerata una specie invasiva.
Ha un portamento arbustivo, con sottili fusti di colore bruno-rossastro e foglie paripennate composte da 12-25 paia di foglioline ellittiche e appiattite.
Sui fusti sono presenti delle spine e dei peli. La pianta, in natura, può raggiungere l’altezza di 1,5 m. Nell’emisfero settentrionale può essere coltivata in vaso e raggiunge i 50 cm di altezza. Gli steli sono eretti nelle piante giovani, ma diventano poi rampicanti.
I fiori vengono prodotti a metà estate e sono formati da 1 – 4 globi di colore dal rosa al porpora simili a pon pon. A maturazione i fiori sviluppano baccelli, che sono i frutti della pianta, che contengono i semi di forma ovale e di color marrone.
Il nome che le è stato assegnato non potrebbe essere più esaustivo.
Sensibile, quasi sfuggente: questa è la Mimosa pudica.
La sensibilità allo stimolo tattile è chiamata “tigmonastia” e per la pianta rappresenta un meccanismo di difesa contro predatori, ma anche contro condizioni climatiche avverse come un eccesso di calore o di vento. La reazione visibile di questa specie ci dimostra come le piante non siano delle semplici macchine che succhiano acqua dal terreno e la emettono nell’atmosfera tramite le foglie, ma sono forme di vita non inferiori a quelle animali, che dobbiamo imparare a comprendere.
La Mimosa pudica, inoltre, è stata oggetto di studi sulla memoria delle piante. Alcuni esperimenti hanno dimostrato che, se sottoposte a ripetuti stimoli sempre uguali e non pericolosi (es. caduta standardizzata da un’altezza di 15 cm), riescono a memorizzare tali stimoli che non vengono più interpretati come segnali di pericolo.
Al ripetersi di tale stimolo non chiude più le sue foglioline, mentre continua a reagire a stimoli di tipo diverso. Questo comportamento è l’ennesima dimostrazione dell’intelligenza che questa pianta sfrutta per la sua conservazione, consentendogli di risparmiare energia nel caso di eventi che non rappresentano una minaccia alla sua sopravvivenza.
La Mimosa pudica è facilmente propagabile tramite seme ed è possibile coltivarla in casa. Bisogna solamente tenere in mente che è una pianta che teme i ristagni idrici, il gelo e i venti soprattutto se freddi. Occorre utilizzare un terriccio ben drenato e non eccedere con le irrigazioni, soprattutto in inverno e richiede un’esposizione in pieno sole, ma in posizione riparata. Come detto teme il gelo per cui in inverno può essere utilizzata una piccola serra oppure si può spostare il vaso in casa.

Da Darwin ai giorni nostri
Semi di Mimosa Pudica
Semi di Mimosa Pudica

Charles Darwin scriveva “Questa nostra terra, che un tempo ci sembrava infinitamente grande, deve essere considerata nella sua piccolezza. Viviamo in un sistema chiuso, dipendenti gli uni dagli altri e dipendenti tutti dalla terra stessa. Tutto ciò che ci divide è infinitamente meno importante del pericolo che ci unisce”.
Oggi, in balia dei disastri sociali e ambientali che abbiamo provocato, questa frase risulta di estrema attualità e, almeno dal punto di vista biologico ed ecologico, dovrebbe essere ormai lampante come la nostra sopravvivenza dipenda dalle piante.
Spero fortemente che la nostra Mimosa Pudica possa contribuire, trasmettendoci almeno un po’ della sua sensibilità, a modificare la comprensione che necessita avere per questi esseri viventi che stiamo imparando a conoscere anche come esseri senzienti.

Per curiosità o domande su questo articolo potete scriverci a:
redazione.pcm@gmail.com

A cura di Davide Conti;
Revisori: Simona Riccio, Alessio Criscuolo;
Voce di Alessio Criscuolo

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